Morte in mare aperto e altre indagini del giovane Montalbano di Andrea Camilleri edito da Sellerio Editore Palermo
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Morte in mare aperto e altre indagini del giovane Montalbano

Collana:
La memoria
Edizione:
4
Data di Pubblicazione:
23 ottobre 2014
EAN:

9788838932533

ISBN:

8838932530

Pagine:
314
Formato:
brossura
Argomento:
Racconti
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Morte in mare aperto e altre indagini del giovane Montalbano

"Sono otto le «mosse» narrative che Camilleri si concede lungo le otto colonne e le otto traverse della sua geometrica scacchiera del racconto: tra i quattro lati del libro, e nell'ordine chiuso di un romanzo-matrioska che dentro di sé inclina, procedendo di racconto in racconto, di tensione in tensione, sull'asse unico dell'attività investigativa del commissariato di Vigàta. Più che racconti lunghi sono romanzi ristretti quelli che qui si spintonano a vicenda e concorrono al disegno unitario: uno compie un giro, l'altro ricomincia. L'andatura piacevolmente svagata e a punte d'arguzia è un effetto stilistico della restrizione e degli scorci. Fra gli aliti grassi del mare e il fresco odore salino, a Vigàta si conduce la solita vita fragorosa di ripicche e di rimbecchi; di passioni irritabili, di insofferenze e di strampalerie. La cameriera Adelina e Livia, la fidanzata «straniera» di Montalbano, si annusano sempre da lontano. Catarella, devoto alle cerimonie più smaccate, indossa imperterrito il proprio corpo come una maschera cui aderiscono gesti e mimiche di dialettalità selvaticamente impetuosa e arruffata. Perdurano le moschetterie giornalistiche delle due contrapposte televisioni locali, abilmente strumentalizzate da Montalbano. Il medico legale, Pasquano, solo davanti a una guantiera di cannoli di ricotta è disposto a deporre acrimonie, ringhi, e «cabasisi». Il vicecommissario Mimì Augello conosce il catalogo e le vite tutte delle donne più belle e disponibili del villaggio. L'ispettore capo, Fazio, è il solerte e indisponente scout del «già fatto». L'epitome dei caratteri include una ricca galleria di ritratti, una parata di volti, un ampio esercizio fisiognomia): facce da requiem, volti dilavati, sorrisi che hanno o non hanno morbidezza, grinte e grugni di gaglioffi, musi di bruti. Il commissario tiene gioco sovrano. Appiana ostacoli. Stabilisce relazioni tra fatti diversi. Deduce e va sicuro. Montalbano è aspramente giovane, qui. È strabordante e pieno di slanci: scontroso talvolta, ma anche disponibile e tollerante. Cauto e insidioso insieme, ricorre a tatticismi, a stratagemmi, a incursioni rese lecite solo dalla necessità del momento. La bassa industria del delitto, le vicende atroci, le storie sordide, gli insabbiamenti legali, gli accordi criminali tra le famiglie mafiose, lo sgomentano senza mai avvilirlo. Montalbano non manca di generosa indulgenza e di un delicato senso di giustizia assai più giusto dell'impersonale rigore burocratico. Qualcuno ha dato fuoco a un albergo. Non ci sono vittime. Deve essere intransigente di fronte a una mattana d'amore? Si imbatte in un professionista del furto, in un correttissimo ladro «a tariffa fissa» che con la sua arte sa aiutare la giustizia: deve negargli la mano che lo tiri fuori dalla necessità del mestiere? Va bandita l'umana «pietà», che non assolve e non condanna?" (Salvatore Silvano Nigro) Come vuole la prassi, La stanza n. 2, Il ladro onesto, Morte in mare aperto, La transazione, Doppia indagine, Un’albicocca, Il biglietto rubato: 8 indagini di un Montalbano giovane e senza paura, irruente, audace, pistola in mano, carica, e carico di risorse investigative, con largo uso di «sfunnapedi» e «trainelli». Il suo amore con Livia vive la stagione più bella, quella della passione e dell’urgenza di stare sempre insieme; il commissariato di Vigàta è abitato dai personaggi che i lettori di Camilleri conoscono bene, sono i rapporti di Montalbano con i sottoposti che sono diversi: con Fazio il legame è ancora gerarchico, Augello è l’impenitente dongiovanni della prima ora, la sua insopprimibile brama di conquiste mette addirittura in pericolo, nel corso di una indagine, la vita di Montalbano; lucido, veloce è però il migliore compagno di strada del commissario; uno sbatacchiare di porte infine, segna l’entrata sulla scena di Catarella. A Montelusa il questore è Burlando, paterno, di larghe vedute: in fondo quel commissario intemperante gli piace e gli copre ben volentieri le spalle in qualche occasione. I racconti sono situati negli anni Ottanta, un’Italia in cui si muovono fatti e personaggi di quella stagione, dall’affare Sindona all’attentato a Giovanni Paolo II. Montalbano si trova alle prese con indagini di tutti i tipi, dalla speculazione edilizia, ai contrasti familiari, il rumore di fondo però è quello della mafia.

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4 di 5 su 2 recensioni

8 racconti perfetti Di S. Paolo-11 febbraio 2015

Camilleri si diverte a sfornare otto racconti metricamente identici: quattro capitoli, 36 pagine ciascuno, intrattenimento perfetto. Che il Commissario Montalbano si trovi in età giovanile viene confermato da pochi indizi nei racconti, quali alcuni riferimenti a fatti di cronaca degli anni Ottanta, o all'uso delle Lire. Per il resto, a Vigata e nel suo commissariato la situazione è già quella che troveremo vent'anni dopo, con Fazio e Augello condannati nei decenni al loro ruolo, proprio come Catarella, Pasquano e tutto il resto dei vari "circoli equestri". Ad essere diverso, però, è il Commissario, non ancora assalito dai dubbi e dalle incertezze della mezza età, deciso nelle azioni e che addirittura giunge a esercitare la facoltà di un potere superiore alla giustizia terrena, talvolta decidendo lui stesso se il reo ha agito in stato di necessità. L'ultimo racconto è quasi una citazione di Simenon.

FrescoDi C. Guido-13 gennaio 2015

Una ventata di aria fresca, un libro molto carino! All'età di novant'anni Camilleri deve essersi trovato di fronte a un bivio: far morire il suo protagonista principale o farlo invecchiare dubbioso e amletico, in vista di una precoce pensione? Con un suo classico colpo di genio ha sparigliato le carte optando per un Montalbano giovane, scattante e vivace, con pochi dubbi e tanta voglia di fare. Ha dato alle stampe un libro di raccontini belli e vivaci (forse spunti per romanzi di più ampio respiro) in cui i protagonisti sembrano essere sempre gli stessi, ma catapultati indietro nel tempo, in un'Italia alle prese con la morte di Sindona, un'Italia in cui c'erano ancora le lire, un Paese che è allo stesso tempo vicino ma anche distante in maniera siderale dal Paese che conosciamo oggi, vista la velocità degli anni attuali. In questo modo passato, mentre Livia è praticamente la stessa (un po' meno lagnosa, forse) Montalbano ritorna veramente giovane e pieno di sana energia. La formula dei raccontini, se da una parte non consente di approfondire i personaggi nella loro interezza dall'altra crea un buon ritmo, così il libro scivola via velocemente. Ottimo!