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I Testi Scolastici di Leonardo Sciascia

Leonardo Sciascia (Racalmuto 1921-Palermo 1989) con le sue opere ha fotografato la storia dell’Italia di metà Novecento. “Favole della dittatura” fu la sua prima pubblicazione di racconti, mentre “La Sicilia, il suo cuore” fu l'esordio poetico con inserite le prime liriche giovanili. Il debutto narrativo avvenne invece a fine anni ’50 con “Gli zii di Sicilia”. L’opera fu originalmente costituita da tre racconti, cui Sciascia aggiunse in seguito un quarto capitolo, “L’Antimonio”, ambientato durante la guerra civile spagnola. “Il giorno della civetta”, edito nel 1961, lo consacrò definitivamente come scrittore di successo. La trama prende lo spunto da un vecchio fatto di sangue: l’omicidio del sindacalista Accursio Miraglia. Con questo romanzo, Sciascia rinnovò il giallo italiano e tratteggiò un veritiero e crudo ritratto della mafia. Gli anni seguenti lo videro impegnato in diversi lavori tra cui la commedia “L’onorevole”. Ritornò al romanzo con “A ciascuno il suo” e “Il contesto”. In parallelo all'impegno politico, che lo vide eletto nelle liste del PCI prima e dei Radicali poi, continuò a scrivere opere di narrativa, come: “La scomparsa di Majorana”, “L’affaire Moro”, “Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia”. La sua voce e le sue parole non vennero meno durante gli anni della malattia. Prese le difese di Enzo Tortora, osservò i rischi insiti nella prassi del pentitismo e completò le opere autobiografiche “Porte aperte” e “Il cavaliere e la morte”. Si spense nel 1989 a Palermo. Nel 1993 si è creata a Milano l’associazione “Amici di Leonardo Sciascia” per sostenere la ricerca e la lettura dei lavori dello scrittore. Giorgio Napolitano, ricordandolo, disse: “ […] ho grandemente amato come scrittore europeo non meno che italiano. L'ho sempre ascoltato con attenzione e grande rispetto, come grande coscienza e voce civile dell'Italia”.

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