Per l'alto mare aperto  Divina Commedia. Ediz. integrale. Per le Scuole superiori. Con e-book. Con espansione online di Alessandro Marchi edito da Paravia

Per l'alto mare aperto Divina Commedia. Ediz. integrale. Per le Scuole superiori. Con e-book. Con espansione online

Editore:

Paravia

Data di Pubblicazione:
5 giugno 2017
EAN:

9788839532343

ISBN:

883953234X

Formato:
prodotto in più parti di diverso formato
Adozioni scolastiche
Guarda subito la lista dei libri adottati nella tua classe
Scopri come risparmiare sull'acquisto dei testi di scuola
Acquistabile con o la
Fuori catalogo - Non ordinabile
€ 34.10

Recensioni Per l'alto mare aperto Divina Commedia. Ediz. integrale. Per le Scuole superiori. Con e-book. Con espansione online degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
5 di 5 su 1 recensione

Un'opera ineguagliabileDi C. Gennaro-21 marzo 2018

Probabilmente l'opera letteraria più bella che sia mai stata scritta, non solo con riferimento alla letteratura italiana ma anche con riferimento alla letteratura mondiale. Certamente, sono gli Italiani coloro i quali, grazie alla più diretta familiarità con la lingua di Dante, possono meglio apprezzare la grandiosità artistica, poetica, storica e morale dell'opera. Sarebbe qui comunque ridicolo voler effettuare un'analisi sommariamente critica di un'opera oggetto di esegesi e commenti di tanti illustri critici, filosofi e letterati. Mi prendo solo la libertà di una riflessione sul titolo dell opera, Commedia. Anche su questo titolo, sono state fatte accurate riflessioni. Si sa ad esempio che l'aggettivo Divina fu attribuito per la prima volta dal Boccaccio; è noto anche che, verosimilmente, Dante usò questo titolo per alludere alle molteplici vicende della vita umana oggetto della sua poesia. Ma io aggiungo a tutto ciò una piccola e modesta mia considerazione personale: in fondo Dante col termine Commedia intendeva forse considerare la vita degli uomini, di tutti gli uomini, presi singolarmente e collettivamente, come una grande e drammatica rappresentazione teatrale in cui ciascuno - se dotato di dignità e di coraggio, a meno che dunque non fosse un ignavo - era chiamato a svolgere la sua parte fino in fondo. Questo modo di approcciare il poema ci spiegherebbe forse perché non solo le anime penitenti del Purgatorio e, soprattutto, quelle liete del Paradiso - pienamente degne di encomio e di serafica serenità per le azioni meritorie poste in essere durante la loro vita terrena - ma anche gli stessi dannati dell'Inferno sono guardati da Dante con pietà ed empatia. Pensiamo ad esempio a Paolo e a Francesca, a Ulisse, al Conte Ugolino, a Farinata degli Uberti, a Brunetto Latini etc. Etc. I peccati commessi in vita da questi personaggi li condannano sì alla sofferenza, tremenda ed eterna, ma si badi - non li condannano anche alla damnatio memoriae ossia alla cancellazione del diritto di essere ricordati, all'oblio. Sono tutti personaggi negativi sì, ma non privi affatto di carisma e verso i quali Dante, grazie alle sue straordinarie doti poetiche e allegoriche, ci spinge spesso a provare "pietas" e forse anche comprensione. Non è un caso che lo stesso Dante, nel canto III dell'Inferno, distingua tra i dannati e gli ignavi, cioè coloro che vissero sanza infamia e sanza lodo: sono solo questi secondi a non meritare attenzione e considerazione (Fama di loro il mondo esser non lassa misericordia e giustizia li sdegna non ragioniam di lor, ma guarda e passa) proprio perché non hanno svolto dignitosamente il loro ruolo nella grande rappresentazione della Commedia umana. Forse con il titolo Commedia il grande poeta ha voluto collocare su uno stesso palcoscenico uomini probi e illuminati assieme a coloro che hanno peccato, mostrando una sorta di indulgenza verso l'umanità intera. Per i dannati, è bene ricordarlo, non ci sarà mai perdono da parte di un Dio che, secondo Dante, più che essere infinitamente buono, è infinitamente giusto; ma anche per i dannati ci potrà comunque essere un ruolo nella Commedia umana, seppur negativo, cristallizzato per l'eternità dalla stessa capacità artistica del Sommo Poeta.