I Testi Scolastici di Mario Rigoni Stern

Mario Rigoni Stern è stato definito da Primo Levi come “uno dei più grandi scrittori italiani”. Nato nel 1921 ad Asiago, da giovane si iscrisse come volontario alla scuola centrale militare di alpinismo e partecipò a medesimo titolo all’Operazione Barbarossa, il piano tedesco di attacco all’Urss. Oltre che in Russia, combatté in Francia, Grecia e Albania. Partito entusiasta, cambiò profondamente idea durante la ritirata dal territorio sovietico. Lo scrittore, catturato dai tedeschi dopo l’armistizio dell’8 settembre, passò oltre due anni in diversi campi di concentramento. Fece ritorno a piedi dalla Germania centrale all’altopiano di Asiago. Le drammatiche esperienze della guerra, raccontate con uno stile neorealista, divennero il principale soggetto dei suoi scritti. La sua prima opera fu pubblicata da Einaudi nel 1953. “Il sergente nella neve” è il toccante racconto in prima persona della campagna di Russia. L’opera fu pluripremiata. Sempre riferiti alle sue esperienze durante il conflitto furono “Ritorno sul Don” e “Quota Albania”. Per il regista Olmi si occupò della sceneggiatura di “I rigeneranti”, racconto della vita sull’altopiano nell’immediato secondo dopo guerra. Con Marco Paolini, per la regia di Mazzacurati, si prestò al documentario-intervista “Ritratti: Mario Rigoni Stern” nel 1999. Asiago, le sue montagne e la passione naturalistica furono invece elementi centrali di un’altra serie di lavori. Sul tema, fra gli altri, mandò in stampa “Il bosco degli Urogalli” e “Uomini, boschi e api”. Oltre ai premi letterari, Rigoni fu insignito di due lauree honoris causa: una in Scienze forestali e ambientali e una in Scienze politiche. Rigoni non abbandonò mai le sue colline e qui si spense nel 2008.